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Le persone con cui vivo
Prima che me lo chiediate, vi dico già da subito che non intendo pubblicare su internet foto dei miei coinquilini; se proprio volete vederne, ve le mostrerò di persona al mio ritorno! Giusto per dare un ordine alle cose, vi parlerò delle diverse persone rispettando l'ordine di arrivo. Beh, il primo ad arrivare ovviamente sono stato io! E anche questo già lo sapete. Il giorno successivo al mio è arrivato Pedro, un ragazzo portoghese. Studioso di psicologia e accanito tifoso del Benfica, è originario di Coimbra; durante i suoi studi in portogallo vive in una delle cosiddette "repùblicas", abitazioni studentesche alquanto pittoresche tipiche di Coimbra. Per chi, come me, non avesse idea di cosa siano, vi consiglio di dare una sbirciatina su wikipedia (cercare il nome della città sarà più che sufficiente).
Per terza è arrivata Laura, una ragazza americana ma di origine polacca. Proveniente dallo stato della Virginia, è solita indossare abiti con il marchio della propria scuola di origine; esperta cheerleader, fa parte del gruppo della propria scuola. Tuttavia il livello agonistico in cui pratica è davvero elevato, e si possono vedere delle acrobazie di gruppo veramente eccezionali (non perchè le abbia viste di persona, ma perchè me le ha mostrate su youtube).
E' poi arrivata Anna, ragazza tedesca ma dalle origini russe ed ebraiche, e dotata di una ottima linguistica inglese. Nei primi giorni si è dimostrata abbastanza riservata, in quanto passava una discreta parte del suo tempo chiusa in camera appiccicata al portatile; con il passare dei giorni si è un po' sciolta e si è dimostrata abbastanza simpatica.
Poi c'è Steve, un ragazzo irlandese, studioso di letteratura inglese, grande appassionato di rugby e credo anche della buona cucina. I suoi orari di pranzo e cena sono molto più inglesi dei miei e ci incrociamo poco durante i pasti, ma quando ci si incrocia 4 chiacchiere si fanno sempre volentieri! Per chi non lo sapesse, la maggior parte dei negozi in Inghilterra chiude alle 5-5,30 del pomeriggio e quindi iniziano a cenare anche ben prima delle 7; la domenica, a quanto mi dice, a volte cenano anche alle 4 del pomeriggio! Infine, con qualche giorno di ritardo, è arrivata anche Simone, altra ragazza tedesca originaria di Stoccarda, e studiosa nel campo dei "social work". Il suo inglese è caratterizzato da un forte accento tedesco che a volte rende le sue parole di difficile comprensione. Ma intendo trattare le varie questioni linguistiche con calma tra qualche giorno, tempo permettendo.
Con il suo ingresso in appartamento si è parzialmente rotto quel "muro" di diffidenza che inizialmente si era venuto a creare, in particolare per quanto riguarda l'utilizzo dei vari attrezzi da cucina. Nei primi giorni infatti c'era abbastanza diffidenza, visto che ciascuno stava provvedendo con mezzi propri allo stretto indispensabile per prepararsi il cibo, e quindi ogni volta chiedevamo il permesso al proprietario per poter utilizzare una certa cosa. Una volta arrivata Simone, visto che non aveva ancora avuto modo di procurarsi niente (e visto che la sua valigia era andata dispersa nei meandri degli scali di Londra) le abbiamo messo a disposizione le nostre cose. Però, forse per confusione, o forse perchè non aveva inquadrato come stavano le cose, ha mischiato un po' le cose di tutti, e anzi le ha messe in ordine in cucina secondo una logica più tradizionale. (qui le posate, lì pentole, ecc ecc...)
Ah, per chi non lo sapesse, la cucina dell'appartamento veniva fornita solo con mobili, forno e frigo, microonde e tostapane. Per qualunque altra cosa (pentole, posate, bicchieri, e stoviglie varie) dovevamo provvedere noi. Rimangono tuttora separati i cibi, sia all'interno che all'esterno del frigorifero; ciò significa che ciascuno ha il proprio cibo e provvede al proprio sostentamento con mezzi propri. Ad eccezione di me e Pedro, che condividiamo il cibo e lo dividiamo 50-50! E fa eccezione anche quache cena di gruppo, in cui una volta cucina cucino io, e la sera successiva trovo pronto!
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